Alcuni ricercatori israeliani hanno trovato prove più convincenti sul fatto che la cannabis medica sia una terapia efficace per i bambini i cui comportamenti sono da far rientrare nello spettro autistico. In questo studio, di prossima pubblicazione sulla rivista Neurology, i ricercatori hanno trattato i bambini autistici con alte concentrazioni di CBD, un cannabinoide non intossicante che si trova nella pianta di cannabis.
Ed ecco ciò che è stato notato: sono migliorate le condizioni di salute nell’80% dei bambini esaminati. In più, i bambini non avevano mostrato miglioramenti con le terapie farmacologiche convenzionali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel campo del trattamento dell’autismo
Lo studio
Lo studio è stato condotto dal direttore della neurologia pediatrica all’ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme, il dott. Adi Aran, che ha trattato i 60 bambini con un olio di cannabis ad alto contenuto di CBD (20% di CBD e 1% di THC). I bambini sono stati trattati per almeno sette mesi con l’olio.
Dopo il periodo di trattamento, i genitori hanno risposto ai questionari di valutazione per caratterizzare le condizioni del loro bambino. Sono state poste domande su cambiamenti comportamentali, livelli di ansia e capacità di comunicazione.
Ecco cosa hanno riportato:
L’80% dei genitori ha notato una diminuzione dei comportamenti problematici associati all’autismo, con il 62% che ha riportato miglioramenti significativi.
La metà dei bambini, quindi, aveva migliorato la comunicazione con il mondo esterno.
Il 40% ha riportato diminuzioni significative dell’ansia. (Nota: un terzo dei partecipanti allo studio ha iniziato lo studio senza ansia).
Chi c’è dietro questo studio?
Proprio come Israele è un pioniere nella ricerca medica sulla cannabis, il dottor Aran è un pioniere nella terapia con cannabinoidi per il trattamento dell’autismo. Aran iniziò originariamente un progetto del 2017 per testare 120 bambini autistici. È stato il primo studio di questo tipo in tutto il mondo, ed è stato reso possibile dal finanziamento del governo israeliano e dall’approccio progressivo alla ricerca sulla cannabis.
Aran ha sostenuto che quando i risultati dello studio sono stati diffusi, le sue liste d’attesa erano presto piene di molte famiglie di tutto Israele che volevano partecipare a questa sorta di esperimento.
I disturbi dello spettro autistico sono di natura neurosviluppatoria, di solito compaiono nell’infanzia o nella prima infanzia e durano per tutta la vita. I casi più gravi presentano sintomi debilitanti, compresi comportamenti compulsivi e ripetitivi, abilità sociali e comunicazione compromesse. Alcuni bambini non possono parlare affatto. L’autismo colpisce circa l’1% delle persone in tutto il mondo.
Le cause dell’autismo non sono comprese e non c’è cura – e le quote di persone colpite da queste sindromi sono in salita. Nell’aprile 2018, il CDC ha aggiornato le stime di prevalenza dell’autismo a 1 su 59 bambini, contro 1 su 166 bambini nel 2004. I medici tradizionalmente trattano i sintomi con farmaci antipsicotici, che hanno effetti collaterali dannosi. Alcuni bambini, inoltre, non rispondono a questi farmaci.
Mentre gli scienziati non comprendono chiaramente le ragioni alla base della relazione, sospettano che il diverso sviluppo del cervello che si verifica nei bambini autistici abbia maggiore probabilità di creare circuiti che causano crisi epilettiche.
Quel collegamento ha indotto molti genitori a cercare trattamenti a base di cannabis per i loro bambini autistici. I genitori hanno certamente prove aneddotiche dell’efficacia degli oli di CBD sui loro bambini autistici, ma la medicina tradizionale è rimasta scettica a causa della mancanza di dati certi.
Quali sono le prospettive per la ricerca sui trattamenti farmaceutici a base di CBD?
Nel 2015, la Harvard University e il Boston Children’s Hospital hanno pubblicato una revisione di base degli studi sulla cannabis e sull’autismo fino ad oggi, dimostrando che la ricerca ha mostrato risultati promettenti, ma nulla di definitivo potrebbe essere detto sulla capacità della cannabis di migliorare i pazienti pediatrici. La revisione di Harvard affermava che la maggior parte della ricerca era basata sugli animali e non mostrava ancora impatti significativi su soggetti umani. In effetti, la revisione si è conclusa con la dichiarazione cautelativa secondo cui i trattamenti con la cannabis dovrebbero essere usati come ultima risorsa dopo che tutte le terapie convenzionali hanno fallito. In effetti, esiste una diffusa riluttanza all’interno della comunità pediatrica per studiare gli effetti della cannabis nei bambini, a causa del potenziale di effetti collaterali dannosi.
Ciò che sappiamo oggi, comunque, è che sicuramente il CBD non risulta essere dannoso nemmeno per i bambini e che l’impatto che può avere per il trattamento dell’autismo può variare dall’avere riscontri positivi o non averne affatto, ma non sono stati notati casi in cui i bambini abbiano risposto negativamente alle cure a base di CBD.