C’è bisogno di fare un po’ di chiarezza quando parliamo di cannabis, marijuana e canapa, perIl termine Marijuana è di origine messicana. Fu ideato per riferirsi genericamente alla Cannabis utilizzata in ambito ricreativo, in particolar modo vengono considerate le tre sottospecie della pianta: la Cannabis Sativa (quella che raggiunge le dimensioni maggiori in termini di lunghezza), la Cannabis Indica (che tende a crescere più folta e in dimensioni minori), o la Cannabis Ruderalis (che si trova principalmente in Russia e in Europa orientale, comunemente considerata come una variante della Sativa e con contenuti di THC irrisori).

La cannabis o marijuana: cos’è?

Quando coltivata all’aperto, la pianta di Cannabis, può raggiungere altezze sostenute (anche due metri) senza il bisogno di essere fertilizzata, e raggiunge il culmine entro circa sei mesi. Coltivata all’interno e sottoposta ad un’illuminazione artificiale ottimale, la pianta può raggiungere la maturità entro tempi decisamente più brevi (soprattutto se si utilizzano varianti auto-fiorenti).
Le escrescenze fiorite della pianta sono quelle che vengono utilizzate nella preparazione di galenici ricreativi e medici e sono tipiche delle piante Femmina.

Gli uomini hanno coltivato e consumato le cime fiorite della pianta di Cannabis fin dagli albori della società. Tessuti a base di Cannabis risalenti al 7.000 a.C. sono stati recuperati nel Nord della Cina, e l’uso della pianta come agente medicinale ed euforizzante risale ad epoche a dir poco antiche. La storia della Cannabis è più lunga e articolata di quanto si creda, sono numerosissime le variabili che hanno interessato la sua diffusione e causato il suo divieto nel corso dei secoli.

A distanza di migliaia di anni, gli uomini d’oggi continuano a utilizzare la Cannabis per gli stessi scopi nonostante i vari governi della Terra ne ostacolino la produzione e la vendita.
Gli scienziati di tutto il mondo hanno continuato a studiare da vicino i suoi effetti sull’organismo vivente di uomini e animali, anche in studi clinici ufficiali. Negli ultimi anni, l’interesse degli scienziati si è concentrato sulla valutazione dei differenti componenti della pianta, noti come Cannabinoidi, (i principi attivi che la compongono e le conferiscono proprietà psicotrope e farmaceutiche).

Lo studio scientifico della pianta di Cannabis ha portato all’identificazione di oltre 60 Cannabinoidi biologicamente attivi come il THC, il THCV, il CBD, il THCA, il CBC ed il CBG, tra cui, molti dei quali in possesso di documentate proprietà terapeutiche. Sono svariate le analisi scientifiche che attribuiscono a questi principi proprietà mediche specifiche come:

  • azione curativa delle patologie neurodegenerative
  • facilitazione del processo di apoptosi nelle cellule cancerogene
  • effetti immuno-modulatori.

Ad oggi esistono oltre 22.000 studi pubblicati sull’argomento e la polifonia delle voci è davvero ampia, sono molteplici gli aspetti su cui università e centri di ricerca di tutto il mondo sono in disaccordo riguardo il rapporto tra benefici e controindicazioni nell’uso della Cannabis.

Ok, quali differenze ci sono?

Cannabis e marijuana sono la stessa cosa. Spesso, però, le persone tendono a credere che la cannabis e la canapa siano la stessa cosa. Le due differenze ci sono, nonostante la cannabis/marijuana e la canapa appartengano alle stessa specie vegetale. Ciò che differisce tra le due piante è infatti il loro quadro genetico, prodotto di due diversi tipi di evoluzione ed adattamento che ognuna di queste piante ha sviluppato nel proprio ambiente per abituarcisi, e si tratta di un progresso durato secoli e secoli.

La principale differenza che vi è tra canna bis e canapa è il quantitativo di tetraidrocannabinolo – il famoso THC – prodotto dalle piante. Questo è ciò che interessa tutti i coloro che sono sia a favore e sia contro il consumo della Cannabis, in quanto il THC è ciò che fa rientrare la marijuana nella lista delle droghe leggere in quanto questo principio attivo ha effetti psicoattivi su chi lo utilizza.

In Canada, ad esempio, il Dipartimento della sanità ha potuto dichiarare che nei regolamenti Industriali per la canapa, la canapa di questo tipo (industriale) può anche comprendere le piante di Cannabis contententi fino a 0.3 % di THC o meno. Questa classificazione, però, varia da STato in Stato ma definisce un modello razionale sul quale si può riuscire a comprendere la differenza più importante tra queste due varianti della stessa specie vegetale.

Gli impieghi della canapa e della cannabis, inoltre, sono diversi tra di loro

La canapa normalmente viene coltivata all’aperto e richiede poche sostanze perché possa essere cresciuta correttamente ed il suo principale impiego è quello industriale. La canapa, infatti, oggi è molto conosciuta ed utilizzata in diversi settori, da quello tessile a quello alimentare e della produzione della carta.

Al contrario, invece, la cannabis viene utilizzata dall’uomo sull’uomo sia per scopi ricreativi e sia per scopi medici e terapeutici.

Nel corso dei secoli, poi, la pianta della Canabis è stata di grande utilità all’umanità per tutti i diversi impieghi nella quale si può impiegare. Ai nostri giorni, infatti, abbiamo la possibilità di poter studiare tutti quelli che sono gli impieghi e gli effetti della cannabis con maggiore precisione e, ciò che stiamo notando, sono ad esempio le sue numerosissime possibilità d’impiego nel campo della medicina mentre con la canapa, invece, assistiamo ad una risorsa ormai indispensabile che può anche costituire una valida alternativa ecologica per produrre energia con la quale poter riuscire a “dare” una mano anche al nostro pianeta.

Perché la canapa è una scelta ecologica nella salvaguardia dell’ambiente?

La canapa può essere ritenuto uno dei mezzi più potenti per riuscire a metterci in moto per salvaguardare il nostro ambiente a causa dei danni che sono stati inflitti dall’impatto ambientale (del quale l’uomo è stato causa ma anche quelli prettamente naturali) degli ultimi anni. Ciò che è stato notato, ad esempio, è stato che la canapa riesce ad assorbire e rimuovere dal suolo una enorme quantità di metalli pesanti, come il piombo, e bonifica terreni ed ambienti contaminati aiutando a ristabilire l’equilibrio naturale.

Quali sono le proprietà mediche della cannabis?

Aprire un discorso su quali siano le proprietà della cannabis è davvero importante, ma anche piuttosto lungo. Ad ogni modo, oggi sono tantissime le patologie che possono venir curate o alleviate grazie all’utilizzo della cannabis (ad esempio, l’apnea da sonno, la nausea, l’emicrania , i dolori articolari ecc.) ed ultimamente tra gli studi più importanti vediamo anche l’utilizzo della cannabis nel trattamento dei tumori, nei quali è stato notato che i cannabinoidi contenuti nella cannabis hanno grandi effetti antitumorali come ad esempio:

  • inibizione della crescita e dello sviluppo delle cellule tumorali
  • inibizione dello sviluppo di metastasi
  • induzione alla morte delle cellule tumorali