Ciò che sappiamo con certezza è che oggi un adolescente su tre fuma cannabis. Ma perché questo accade? Fa male? Che effetti ha la cannabis sulla mente ed il corpo di un adolescente, e dunque un individuo ancora in via di sviluppo? Scopriamolo assieme, oggi, nel nostro articolo.

La cannabis è dannosa per il cervello degli adolescenti?

Innanzitutto, ciò che c’è da dire è che fumare in età strettamente adolescenziale (quindi, diciamo, dai 13-14 anni fino ai 17-18 anni) non fa bene allo sviluppo cerebrale dell’individuo. Ma perché?

Innanzitutto, rispetto ai teenagers che iniziano a usare la marijuana a 17 o 18 anni, quelli che lo prendono a 14 sono più a rischio di sviluppare alcuni deficit di apprendimento e di problem solving. Infatti diciamo che non c’è un particolare evento di trasformazione cerebrale che avviene nel cervello dei ragazzi di 18 anni (io per esempio non fumavo ancora, ed ero totalmente scema) ma gli psicologi che hanno condotto lo studio hanno sostenuto che semplicemente a quell’età il cervello ha avuto una maggiore possibilità di sviluppo nel corso degli anni e ciò rende in un certo senso il cervello dei ragazzi meno vulnerabile agli effetti neurotossici della cannabis (perché sì, non è tutto rose e fiori con l’erba, si sa che cose come la nostra memoria potrebbero risentirne). I recenti studi comunque generalmente non hanno dimostrato una vera e propria relazione tra l’utilizzo di marijuana e compromissione dello sviluppo cerebrale, ma piuttosto di alcune di quelle che sono le facoltà del cervello. L’uso di marijuana negli adolescenti si aggiunge comunque ad una serie di abitudini che possono ledere sugli esiti della salute mentale degli adolescenti, motivo per cui sarebbe molto più consigliabile iniziare a fare uso di marijuana solo nella tarda adolescenza o ancora, dopo i 20 anni (ma anche qui il discorso è soggettivo: io ho iniziato a quasi ventun’anni e sono ancora molto scema).

A livello internazionale, comunque,  i tassi di consumo di droghe tra gli adolescenti stanno diminuendo. Per fortuna, le percentuali di liceali che fanno uso di sostanze come metanfetamina, cocaina, eroina e inalanti sono ai minimi storici, specie secondo gli studi del National Institute on Drug Abuse.

Mentre l’uso di marijuana, tuttavia, non sta toccando il fondo, meno adolescenti tra i 14 ed i 17 anni stanno fumando erba oggigiorno rispetto a cinque anni fa, anche se oggi sono molti gli stati hanno allentato le leggi che riguardano il possesso e luso della marijuana. Ma, ad ogni modo, la marijuana rimane la droga leggera più comunemente usata tra i teenagers. Come dicevamo, circa uno su tre liceali fumano erba. Non sorprendentemente rispetto a ciò che abbiamo detto , la marijuana è maggiormente utilizzata dagli adolescenti che frequentano generalmente l’ultimo o il penultimo anno del liceo, alcuni dei quali fumano erba quotidianamente. Ma la domanda se fumare l’erba danneggi o meno il cervello di un adolescente è difficile da risolvere in maniera definitiva.

In realtà, abbiamo chiari riscontri con le persone che iniziano a fumare pesantemente nell’adolescenza e continuano ad avere esiti peggiori in diverse aree della vita quotidiana, ad esempio è stato notato che chi usa spesso marijuana durante l’adolescenza può essere più incline ad avere uno scarso rendimento scolastico, umore altalenante, psicosi o altri deficit cognitivi. Ma: plot twist. Non è stato provato scientificamente che sia stata proprio l’utilizzo di marijuana ad essere la causa di tali problemi cerebrali. Infatti, più e più volte queste associazioni vengono fatte anche con altre abitudini che hanno a che fare con lo stile di vita di chi presenta queste problematiche (vedi: le ore passate davanti ai videogames, l’utilizzo smodato dei social media ecc. ecc.) e che hanno un impatto ben più pesante su quello che è lo sviluppo della psiche dell’adolescente.

Ma, teenagers in ascolto, non correte subito ai ripari. Ci sono ragioni varie per sospettare che il cervello di un giovane possa essere più vulnerabile di un adulto rispetto alle sostanze chimiche presenti nella marijuana. Difatti, vi sono esperienze e processi di sviluppo davvero importanti per l’essere umano che si sviluppano proprio durante l’adolescenza rispetto agli anni dell’età adulta. Queste esperienze e processi potrebbero rendere la marijuana particolarmente rischiosa (più o meno) per gli adolescenti.

Ok, ma cosa succede di preciso?

Durante l’adolescenza, c’è una rapida crescita del cervello nella corteccia prefrontale. E diciamo che questa regione del cervello sembra svolgere ruoli cerebrali come il processo decisionale e l’elaborazione delle informazioni sociali, nonché il raggiungimento degli obiettivi e alcuni aspetti della personalità dell’individuo.

Questi recettori rispondono a una classe specifica di sostanze chimiche che il nostro corpo produce naturalmente. Ma i nostri recettori cannabinoidi reagiscono anche alle sostanze della marijuana, cioè al THC, che assomigliano molto ai prodotti chimici cannabinoidi prodotti dal tuo corpo. (Cannabis e cannabinoidi hanno la stessa radice di parola perché il nostro sistema di cannabinoidi – che esiste, sì- prende il nome dalla pianta.)

I ricercatori stanno ancora individuando le esatte funzioni del sistema di cannabinoidi del nostro cervello e del nostro corpo. Ma le interazioni tra quest’ultimo e la marijuana aiutano a spiegare cose come perché il fumo ci fa sentire fatti o perché la marijuana aiuta a calmare la nausea ed altre patologie. Poiché la corteccia prefrontale è l’ultima parte del cervello a maturare, e anche perché è caricata con questi recettori che sono unicamente suscettibili alle sostanze chimiche nella marijuana, c’è un certo margine di plausibilità circa il fatto che molta esposizione all’uso dell’erba potrebbe confondere con un teenager nello sviluppo del cervello. Ma si tratta di cose comunque molto difficili da dimostrare.

Quindi sì, ad oggi non si hanno studi che certifichino al 100% che gli adolescenti che usano marijuana siano più inclini a sviluppare patologie mentali o cose del genere. Ma quali correlazioni hanno trovato i ricercatori? L’attenzione, l’apprendimento e la memoria sembrano essere le prime tra le facoltà deficienti (nel senso di mancanti… che mancano di qualcosa, vabbè avete capito) negli adolescenti che fumano marijuana. In particolare, i consumatori regolari di marijuana sembrano restare indietro rispetto ai loro pari non consumatori quando si tratta di “funzioni esecutive” dell’essere umano, compresa ad esempio la possibilità di richiamare informazioni memorizzate nel nostro cervello per risolvere un problema complesso. Sono studi scientifici, eh, non me lo sto inventando.

E a proposito di questi studi, altre ricerche hanno evidenziato che alcune di queste informazioni di archiviazione e problemi di richiamo alla memoria possono essere risolte quando si interrompe l’uso della marijuana per qualche settimana. Ma altri problemi come il deficit dell’attenzione potrebbe non svanire così rapidamente e mai del tutto.

Ma ancora una volta, tutti questi risultati dimostrano solo la correlazione tra l’uso di cannabis negli adolescenti e problemi psicologici e mentali, non ne sono una prova scientifica. Non ci sono ad oggi prove concrete che fumare l’erba causa questi cambiamenti nello sviluppo o nella morfologia del cervello umano.

Molte di queste domande potrebbero non avere mai una risposta. Sì, lo so, è triste.

Ma a questo punto, le prove che abbiamo ci dicono comunque che la marijuana e il cervello in via di sviluppo degli adolescenti non vanno poi così bene insieme. Finché non ne sappiamo di più, meno un adolescente fa uso di marijuana, e più tardi aspettano di iniziare, meglio è.